Origini, sviluppo, funzioni e caratteristiche delle opere fortificate (rocche, casetorri, borghi e castelli) presenti nella valle emiliana del fiume Taro durante il Medioevo e il Rinascimento.
È stato questo l’argomento delle conferenze Castelli della Valtaro medievale e rinascimentale, che si sono svolte in Emilia-Romagna nel 2012 e nel 2014.
Preparàti per la rassegna itinerante «Incontri castellani» (iniziata nel 2012 e dedicata ai temi legàti alle fortificazioni medievali, rinascimentali e moderne), gli eventi sono stati ideati e condotti da Davide Tansini.
Lo stile di presentazione delle conferenze non è stato settoriale e tecnicistico: al contrario, vivace, semplice, colloquiale, a tratti ironico (pur seguendo fedelmente i dati storico-scientifici).
Lo spunto offerto dalle fortificazioni valtaresi ha permesso di imbastire anche un ampio discorso su molteplici aspetti del passato, spesso collegàti o paragonabili al presente: ambiente, cultura, economia, politica, società.
In tal modo, gli incontri Castelli della Valtaro medievale e rinascimentale sono stati briose e coinvolgenti occasioni per apprendere la storia.
L’illustrazione che Davide Tansini ha presentato durante le conferenze Castelli della Valtaro medievale e rinascimentale ha preso le mosse dalle principali caratteristiche storico-geografiche dell’area valtarese: orografia, territorî limitrofi, vie di comunicazione, stati e signorie che se ne contesero il dominio fra il IX e il XVI secolo.
Pósta al confine tra Appennino Ligure e Tosco-Emiliano, racchiusa tra le valli dello Stirone, del Ceno, del Vara, della Magra, della Baganza e della Parma, la Valtaro confina a Sud con la Lunigiana e con questa ha in comune il passaggio dell’antica Via Francigena: fascio viario che tra alto Medioevo ed Età Moderna fu uno déi principali collegamenti tra il Nord e il Centro della Penisola e l’Italia adriatica e quella tirrenica. Néi pressi di Parma, quasi al limite tra pianura e Colline Parmensi, il fiume incrocia la Via Emilia: altro asse portante della viabilità padana.
Già parte del cosiddetto feudo monastico di San Colombano di Bobbio (cui era collegato tramite la Via degli Abati), nel X secolo il territorio valtarese fu compreso néi dominî della Marca Obertenga, affidata a Oberto I (marchese di Milano e conte di Luni) e ai suoi discendenti. In séguito, divenne terreno di scontro tra le aree d’influenza delle città di Parma (cui tuttora fa capo amministrativamente), Piacenza (nella cui diocesi è compresa l’alta valle), Cremona (nella zona di pianura circostante la foce del Taro nel fiume Po), Borgo San Donnino (oggi Fidenza) e Pontremoli.
Sempre durante il basso Medioevo si sviluppò nella valle un complesso intreccio di realtà feudali (variamente mutevoli nel tempo e, spesso, connotate da un esasperato particolarismo) che facevano capo a diversi casàti nobiliari: i Da Cornazzano, i Fieschi, i Granelli, i Lusardi, i Malaspina, i Piccinino, i Platoni, i Sanvitale, i Terzi.
Proprio il basso e medio córso del fiume divenne fra tardo Medioevo e Rinascimento la zona di confine (e di conflitto) tra i feudi del cosiddetto Stato Pallavicino (a Ovest del Taro) e di quello Rossi (a Est), facenti capo alle rispettive casate emiliane. L’alta Val Taro, invece, divenne parte dello Stato Landi, che inglobava anche larghe parti della Valceno e della pianura piacentina.
A tutto ciò va aggiunto il succedersi déi dominî (effettivi o nominali) di compagini statali più grandi: quella degli Este, le occupazioni pontificie, la signoria di Giovanni di Boemia, il Ducato di Milano (con i Visconti e gli Sforza), quello di Parma e Piacenza (con i Farnese).
Partendo da questi elementi, Davide Tansini ha esemplificato la castellologia valtarese esaminando alcune situazioni che fecero nascere l’esigenza di specifiche opere fortificate e la loro distribuzione nel territorio.
Fra gli esemplari valtaresi di castrum, turris e castellum esaminàti durante le conferenze sono presenti quelli di Belforte (Borgo Val di Taro), Berceto, Borgo Val di Taro, Carniglia (o Castello di Pietra Piana, Bedonia), Carona (Fornovo di Taro), Castelguelfo (Noceto), Compiano, Corniana (Terenzo), Felegara (Medesano), Giarola (Collecchio), Gusaliggio (Valmozzola), Noceto, Oriano (Solignano), Pietramogolana (Berceto), Rocca Lanzona (Medesano), Roccaprebalza (Berceto), Rubbiano (Solignano), Sant’Andrea Bagni (Medesano), Solignano, Tiedoli (Borgo Val di Taro).
Impostate su molteplici tematiche e livelli di approccio e di comprensione, le spiegazioni fornite da Davide Tansini hanno messo in relazione le singole realtà storico-architettoniche con una visione più ampia del territorio (fil rouge, questo, che accomuna tutti gli appuntamenti di «Incontri castellani»).
Per esempio: i processi demografici ed economici che le fortificazioni valtaresi innescarono; le trasformazioni ambientali e insediative che produssero; i personaggî e le autorità che seppero sfruttare le potenzialità déi castelli della Valtaro.
La conferenza Castelli della Valtaro medievale e rinascimentale ha effettuato due tappe in Emilia-Romagna nel 2012 e nel 2014.
Il primo incontro si è svolto a Borgo Val di Taro (Parma) nel Palazzo Comunale il 21 Aprile 2012.
Il secondo appuntamento si è tenuto a Berceto (Parma) presso il sito archeologico del Castello Rossi il 28 Settembre 2014.
Luoghi:
Borgo Val di Taro (Parma, Emilia-Romagna – Valtaro, Italia), Palazzo Comunale (Biblioteca «Manara» – Piazza Manara, 1)
Berceto (Parma, Emilia-Romagna – Valtaro, Italia), Castello Rossi (Via Ranunzio Marchetti/Via Aldo Moro)
Date:
21 Aprile 2012 (a Borgo Val di Taro)
28 Settembre 2014 (a Berceto)
Ente collaboratore:
Biblioteca «Manara» di Borgotaro (tappa di Borgo Val di Taro)
Con il patrocinio di:
Comune di Borgo Val di Taro (tappa di Borgo Val di Taro)
Facebook:
incontricastellani
E-mail (Davide Tansini):
e v e n t i @ t a n s i n i . i t
Telefono (Davide Tansini):
349 2203693
Note:
gli eventi sono stati ideàti e condotti da Davide Tansini; i contenuti da lui illustràti al pubblico durante le tappe di Castelli della Valtaro medievale e rinascimentale sono basàti sugli esiti delle sue ricerche in àmbito storico-architettonico
© Davide Tansini: tutti i diritti riservàti – Pubblicato il 25 Marzo 2020 – Aggiornato al 23 Giugno 2024